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Servizio

Le due gatte, madre e figlia, si sono stese una di fronte all’altra. Manca poco ai rispettivi parti. Quando la gatta madre mette al mondo il primo gattino, la gatta figlia si appresta ad accoglierlo, leccandolo e pulendolo dalla placenta. Lo fa due volte, poi arriva il suo turno e partorisce cinque cuccioli. La gatta madre assiste, lecca, pulisce. Alla fine, la commovente scena racconta di una nidiata di sette gattini che si spostano di continuo tra le due madri in cerca di capezzoli grondanti latte.

La vita su questo pianeta Terra è un esempio di continua collaborazione tra specie viventi di ogni tipo, animale e vegetale. A dispetto di fratricide guerre e violenze di ogni tipo, la vita umana avanza alla ricerca della felicità e del benessere.

La televisione propone quotidianamente scene di disperazione, frutto di una politica sociale ed economica scellerata e miserabile. Tuttavia, silenziosa e lenta, una catena di solidarietà e di servizio sta tessendo una invisibile trama di positività e di futuro.

La ricercatrice canadese Suzanne Simard, biologa, sostiene che una foresta è molto di più di quanto non si veda. Sotto esiste un altro mondo intero, un universo fatto di sentieri e strade biologiche infinite, che collegano gli alberi, li fanno comunicare tra loro e li spingono a comportarsi come se fossero un unico organismo. Questa tesi che ci invita a scoprire il mondo invisibile, sotterraneo, come un unico organismo combacia con altre recenti scoperte che si stanno facendo largo nel mondo scientifico e parlano di un universo, ancora poco conosciuto e misterioso, inteso come un’unica entità, un unico organismo vivente.

In un suo libro, “Silicio”, Federico Faggin, fisico e sviluppatore della tecnologia dei microchip, raccontando una sua particolare esperienza, afferma: «Ero contemporaneamente l’osservatore del mondo e il mondo. Allo stesso tempo capivo che il mondo è fatto di una sostanza che sa d’amore e che io sono quella sostanza. In altre parole, l’essenza della realtà è una sostanza che conosce sé stessa nella sua autoriflessione e il suo autoconoscersi è vissuto come un amore irreprimibile, dinamico e pieno di gioia e di pace». Faggin parla di una realtà universale che costituisce un Uno in cui riconoscerci, di cui facciamo e faremo parte.

In tante esperienze mistiche, indipendentemente dalla religione in cui si riconoscevano, diverse persone, uomini e donne, hanno raccontato come il Creatore e il Creato siano un tutt’uno. Noi siamo i figli e le figlie di Dio, siamo un’unica entità. Quando ci occupiamo dei nostri simili ci stiamo occupando di Lui, di Dio, dell’Uno, della Coscienza Cosmica.

Nella croce riconosciamo due assi, quello verticale e quello orizzontale; sono rispettivamente la spinta verso la conoscenza dell’Assoluto e il servizio, la sensibilità, la conoscenza del suo Creato. Quando le nostre azioni descrivono l’equilibrio delle due spinte, quella verso l’Alto e quella verso l’altro, si ottiene il vero progresso e si determina un movimento verso la piena realizzazione del proprio sé. La svastica, antico simbolo spirituale, esprime questo concetto di realizzazione e di vittoria: gli uncini sono l’espressione grafica del movimento ottenuto con l’equilibrio delle due forze verticali e orizzontali.

Alessandro Bergonzoni, nelle sue interpretazioni verbali ricche di creatività e provocazioni, si chiede perché non si sente mai parlare di congiungivite, ovvero della nostra capacità di congiungerci, di sentirci simili, di creare tra gli esseri umani quelle particolari relazioni che sono capaci di far dialogare tra loro le piante di una foresta.

Simard, Faggin, Bergonzoni sono solo alcuni tra i tanti personaggi che ci rammentano l’unicità dell’essere umano con l’intero universo. Tutti coloro che, silenziosamente e in modo poco visibile, stanno operando per il bene dell’intera collettività umana e per la cura dell’ambiente e degli animali, costruiscono la trama della prossima generazione, nella quale il benessere sarà patrimonio di ciascun individuo, senza discriminazione di sesso, colore della pelle, appartenenza religiosa. In questa generazione futura ci sarà un’adeguata cura per tutto l’ambiente animato e inanimato, del quale facciamo parte e del quale abbiamo un estremo bisogno.

Il servizio verso tutto ciò che abbiamo intorno è dunque una condizione indispensabile per il nostro futuro benessere e per la nostra evoluzione spirituale. Nella filosofia psicospirituale di Anandamurti si ribadisce in continuazione che non ci può essere alcuna evoluzione spirituale senza un adeguato servizio, al meglio delle nostre possibilità e capacità.

Il servizio, disinteressato, invisibile, spontaneo, sincero, è il mezzo che permetterà a chiunque di sentirsi parte di Lui e della sua universale creazione. Un concetto che troviamo espresso in molte filosofie religiose: «Ama il Dio tuo con tutto te stesso; ama il prossimo tuo come te stesso».

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Ilario Carrer

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